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Quale aceto abbassa la glicemia?

Erminia Sanna
Erminia Sanna
2025-05-10 23:38:22
Numero di risposte: 1
Diversi studi della scuola di specializzazione in scienze dell’alimentazione dell’Università di Milano Bicocca hanno evidenziato come l’aceto possa abbassare il livello glicemico. Alcuni ricercatori dell’Università di Seul hanno osservato che quando alle cavie veniva somministrata una dieta ad elevato contenuto di grassi, abbinata ad aceto balsamico, si attenuavano gli effetti negativi dei grassi sulle cellule beta del pancreas. L’ingrediente attivo è l’acido acetico, ma i meccanismi con cui agisce non sono ancora chiari. Si pensa che l’acido acetico possa rallentare lo svuotamento dello stomaco e inibire l’attività degli enzimi digestivi presenti nell’intestino tenue, limitando la completa digestione dell’amido, quindi, l’assorbimento del glucosio. Oppure potrebbe aumentare la captazione di glucosio da parte del tessuto muscolare, sottraendolo dal circolo. Un beneficio inatteso che sembrerebbe realizzarsi anche solo consumando poche gocce.
Lucia Pellegrini
Lucia Pellegrini
2025-05-05 16:40:07
Numero di risposte: 3
Un cucchiaio nel condimento dell’insalata aiuta l’abbassamento della glicemia in soggetti con diabete di tipo 2 e resistenza insulinica: lo dimostra uno studio dell’Università statunitense dell’Arizona. La somministrazione di 20 ml di aceto di vino, contenente il 5% di acido acetico, sotto forma di condimento per insalata, era in grado di ridurre di oltre il 30% la risposta glicemica a un pasto misto contenente 50 g di carboidrati. L’assunzione di aceto ha ridotto in modo sensibile l’incremento della glicemia e della insulinemia indotto dal pasto nei soggetti insulino-resistenti. Anche nei soggetti diabetici si è rilevata una riduzione della risposta glicemica e insulinemica. L’acido acetico può agire sopprimendo le attività della saccarasi, lattasi e maltasi, ritardando così l’assorbimento intestinale del glucosio. Gli effetti dell’acido acetico sono simili a quelli dell’acarbose, che riduce i picchi iperglicemici post-prandiali.
Maristella Santoro
Maristella Santoro
2025-04-27 20:19:11
Numero di risposte: 2
L’aceto di mele rallenta lo svuotamento gastrico prolungando quindi l’effetto di sazietà, che migliori la sensibilità all’insulina e che riduca il picco glicemico post-prandiale. Gli studi in cui c’è stata una rilevazione sensibile della riduzione del picco glicemico post-prandiale con l’aceto di mele sono diversi, ma hanno dei limiti. L’aceto di mele potrebbe essere utile per chi è soggetto a picchi glicemici cronici, cioè pazienti che soffrono di Diabete di tipo 2. Non basta un cucchiaino di aceto di mele nell’insalata per abbassare la glicemia, né basta per abbassare la pressione o il colesterolo. Uno o due cucchiai di aceto di mele non hanno un’azione così rilevante da regolare i livelli di zucchero. Spesso gli integratori di aceto di mele sono addizionati con acido acetico e pectina, proprio per avere concentrazioni più elevate che abbiano un’azione efficace su glicemia, metabolismo lipidico, pressione sanguigna.
Ileana Vitale
Ileana Vitale
2025-04-19 00:39:21
Numero di risposte: 2
L’aceto balsamico contiene acido acetico, che contribuisce attivamente a ridurre l’iperglicemia. Lo stesso acido acetico può contribuire a rallentare lo svuotamento dello stomaco e inibire l’attività degli enzimi digestivi presenti nell’intestino tenue, limitando la completa digestione dell’amido e quindi l’assorbimento del glucosio da parte dell’organismo. L’aceto balsamico potrebbe attenuare gli effetti negativi dei grassi, ingeriti con l’alimentazione sulle cellule beta presenti nel pancreas e che secernono insulina quando il livello di glucosio nel sangue aumenta. In un regime alimentare equilibrato e monitorato, la presenza di zuccheri nell’aceto balsamico non dovrebbe essere considerata rischiosa in caso di diabete o iperglicemia.
Rufo Fabbri
Rufo Fabbri
2025-04-09 17:39:17
Numero di risposte: 2
L’aceto di mele contiene una varietà di flavonoidi, come acido gallico, catechina, acido caffeico e acido ferulico ed è a questa composizione che si devono gli effetti benefici sulla modulazione del microbiota intestinale. Piccoli studi suggeriscono effettivamente che l'aceto può ridurre leggermente il peso corporeo, aumentare la sensibilità all'insulina e ridurre i livelli di glucosio postprandiale. Sei studi hanno rivelato una significativa riduzione della glicemia a digiuno e gli stessi risultati sono stati ottenuti per l’HbA1C, dati ottenuti in studi con un intervento di più di otto settimane di follow-up. Una revisione sistematica e la metanalisi dello scorso anno indicano effetti benefici sullo stato glicemico e sui parametri lipidici negli adulti. In quest’ultimo lavoro, gli Autori pendono per un utilizzo favorevole nel controllo di queste anomalie metaboliche dell’aceto di mele come agente dietetico.